Cos'è
MONTEVERDI/AMBROSINI
ll combattimento di Tancredi e Clorinda
I testi sono disponibili a questo
CLAUDIO MONTEVERDI (1567-1643)
Il combattimento di Tancredi e Clorinda (1624)
dall’Ottavo libro di madrigali guerrieri et amorosi (Venezia, Alessandro Vincenti,1638)
Madrigale in genere rappresentativo
Studenti e docenti del Dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Musica di Vicenza “A. Pedrollo”
Marcello Mazzetti, Testo
Marco Baratto, Tancredi
Valentina Fin, Clorinda
Fabio Missaggia, violino
Matteo Rozzi, violino
Martina Pettenon, viola
Francesco Galligioni, violoncello
Stefano Lorenzetti, concertatore al cembalo
***
CLAUDIO AMBROSINI (1948)
Tancredi appresso il Combattimento (2017)
Madrigale drammatico per soprano, tenore, baritono, tiorba, clavicembalo, quintetto d’archi
e percussione (Milano, Ricordi, 2017)
Studenti della Classi di Canto, Musica da camera, Percussioni, Direzione d’orchestra, e docenti del Conservatorio di Musica di Vicenza “A. Pedrollo”
Marco Scavazza, Testo
Marco Baratto, Tancredi
Alice Fraccari, Clorinda
Lisa Pivato, violino
Lucia Amneris Rossi, violino
Leila Cattani, viola
Leonardo Grimaz, violoncello
Michele Gallo, contrabbasso
Riccardo Tumelero, percussioni
Marija Jovanović, clavicembalo
Antonio De Luigi, tiorba
Riccardo Lucadello, concertazione e direzione
Tra le rovine di Tebe: il duello eterno di Tancredi e Clorinda
Nel cuore del Teatro Olimpico di Vicenza, sotto lo sguardo immobile della città di Tebe, si consuma una battaglia che sfida il tempo. Tra le ombre delle sue architetture illusionistiche, echi di spade e voci sospese si intrecciano: Tancredi e Clorinda tornano a combattere, non una, ma due volte, in epoche diverse, attraverso due visioni musicali che possono risultare distanti e allo stesso tempo parallele.
Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi (1624) è un’opera che inaugura una nuova era: il canto si fa gesto, la musica diventa parola viva, tensione fisica, dramma in musica. Sul testo di Torquato Tasso, il madrigalista cremonese scolpisce con la voce e gli strumenti il tragico destino di due amanti-guerrieri, ignari della reciproca identità fino all’ultimo respiro. Monteverdi inventa uno stile nuovo, lo “stile concitato”, in cui tensione ritmica e rapide figurazioni musicali traducono il furore del combattimento. La musica non si limita più a raccontare: diventa azione.
Eppure, la storia non finisce con la morte di Clorinda. Tancredi appresso il combattimento, composto nel 2017 da Claudio Ambrosini, raccoglie e rilancia il testimone. Il punto di partenza resta Tasso, ma ora l’attenzione si sposta su Tancredi: cosa accade dopo la rivelazione? Come può continuare a vivere chi ha ucciso, ignaro, la donna amata? Ambrosini, figura di spicco della musica contemporanea, accoglie la sfida con un linguaggio che dialoga con Monteverdi in chiave del tutto moderna. Il suo lavoro riprende lo stile rappresentativo, ma lo frantuma, lo dilata, lo sospende: il tempo non è più solo quello concitato della battaglia, ma anche quello, rarefatto e doloroso, del rimorso.
Ecco dunque che si crea un doppio specchio: Monteverdi che guarda a Tasso, Ambrosini che guarda a Monteverdi. Il madrigale diventa opera e l’opera diventa riflessione. La tensione dell’azione lascia spazio al tormento interiore. La spada cede il passo al silenzio.
L’organico orchestrale riflette queste metamorfosi: Monteverdi affida il suo Combattimento a una piccola formazione vocale e strumentale, con archi che imitano il frastuono della guerra; Ambrosini amplia l’ensemble, immergendo la voce in un tessuto sonoro più stratificato e lavorando molto sugli effetti.
Perché eseguire oggi questi due lavori insieme? Perché metterli in scena nel Teatro Olimpico, con le sue prospettive che ingannano l’occhio e moltiplicano le possibilità dello spazio? Forse perché Tancredi e Clorinda non sono solo due figure del passato, ma due archetipi eterni, destinati a combattere all’infinito dentro e fuori di noi. Forse perché la musica, più della parola, ci permette di abitare quel duello senza tempo, di sentirne il peso, il respiro, l’inevitabilità.
Marco Baratto
(Le note di sala sono state redatte nell’ambito
del corso di Strumenti e metodi della ricerca bibliografica,
tenuto dalla prof.ssa Maria Borghesi)
A chi è rivolto
Pubblico di ogni età