Pallido puntino blu – Omaggio a Carl Sagan

Siamo soli, nell’Universo?

Ma, anche ammesso che non lo siamo, quante possibilità ha di verificarsi un qualche “contatto” con altre intelligenze, considerando da una parte le potenzialità del nostro progresso tecnologico, e dall’altra le sterminate distanze che separano tra loro miliardi di corpi celesti?

Sono domande evocate da una ricorrenza, dato che cade nel 2024 il novantesimo anniversario della nascita di Carl Sagan, astronomo e divulgatore americano, nato a New York il 9 novembre 1934, e morto a Seattle il 20 dicembre 1997.

Illuminante indagatore del sistema solare, nonché ideatore del progetto SETI, creato per cercare tracce di vita intelligente nell’universo conosciuto, Sagan si fa ricordare anche come il geniale divulgatore che il 14 febbraio 1990 ebbe l’impagabile intuizione di far scattare una fotografia della Terra dalla sonda Vojager 1, in quel momento posizionata nei pressi del pianeta Nettuno, a oltre quattro miliardi di chilometri di distanza.

Scaturisce così l’immagine del “Pale Blue Dot”, del pallido puntino blu sulle cui dimensioni e sulle cui caratteristiche Sagan costruì parte di una sua mirabile lezione accademica, tenuta alla Cornell University di Ithaca, nel 1994.

Alla figura di Carl Sagan è dedicato il primo evento della serie “Umane sorti e progressive” che, ispirandosi alla “Ginestra” di Giacomo Leopardi, ogni anno si propone di scattare, da angolazioni sempre diverse, altre immagini del “Pallido Puntino Blu” e dell’umanità ritrovatasi a vivere (e a sognare) sulla sua superficie.

Ci si ritroverà dunque nell’odeo del teatro Olimpico per vedere immagini, scoprire parole, ascoltare musiche.

Narrazioni di Stefano Ferrio.

Musiche eseguite da Alcide Ronzani.

Info: stefanoferrio@gmail.com